L’idea di battezzare anche una sezione recensioni nel
blog mi è venuta stamattina dopo la serata di ieri.
Sono stata invitata a vedere lo spettacolo di tre
comici di Colorado al Teatro Rosmini di Borgomanero. Quel “sono stata invitata”
non è scritto a caso e non è nemmeno utilizzato per fare la sostenuta della
situazione, ma è volutamente adoperato per far sapere che io, in tutta
sincerità, di mia sponte, non sarei mai andata a vedere uno spettacolo la cui
locandina recasse appunto la scritta “I comici di Colorado” o qualcosa di simile.
Non ho mai apprezzato la comicità proposta da questo
programma TV, è uno spettacolo che ho tentato di vedere ma che non ha mai
attratto la mia attenzione o il mio interesse; per farvi capire nel concreto
cosa intendo mi basta dirvi che nelle stagioni prive di palinsesto piuttosto
che vedermi le repliche di Colorado su Mediaset Extra, mi guardavo dei giovani
Pippo Franco e Natalia Estrada in “La sai l’ultima?” su La 5…
Ebbene, io dopo la serata di ieri ringrazio l’amica
Francesca (colpevole dell’invito) in compagnia della quale mi sono goduta due
ore e mezza di piacevolissimo e spassoso cabaret.
Un Max Pieriboni amichevole, confidenziale,
confortante. 120 Kg per 1,90 mt di divertimento, spirito, acuta ironia. Max e
il suo cabaret della gente, “fatto dalla gente” come dice lui stesso.
Forse data la stazza in questo caso dire “un animale
da palcoscenico” potrebbe anche risultare offensivo J, ma insomma un one man show. (http://www.maxpieriboni.it/)
Un Francesco Rizzuto ennesimo rappresentante degli
italiani del sud, ma, a differenza di altri, originale e non scontato. Francesco e la sua panzotta ben visibile
grazie alla canottiera bianca attillata e alla cintura dei jeans allacciata
poco sopra i gioielli di famiglia; una comicità sottile e mai offensiva. (http://www.francescorizzuto.it/)
E poi c’è lui, la novità dell’edizione di quest’anno,
Andrea Viganò, in arte Pistillo, classe 1978, giacchetta da frak, bermuda neri,
cravattino rosso e scarpette stile “padrino” bianche e rosse. Attore,
fantasista, mimo, clown performer.
Un concentrato di eleganza e abilità che faceva da
intermezzo tra i monologhi degli altri due. Con un solo oggetto e qualche
effetto musicale, ad ogni uscita era in grado di ricreare molteplici
situazioni, lasciando tutti a bocca aperta per perfezione di movimenti e
coordinazione. (http://www.andreavigano.com/)
Insomma uno spettacolo di cabaret da gustarsi a 360°
tra fotografie della quotidianità di oggi e momenti di fantasia e di arte allo
stato puro.
Se capita dalle vostre parti fateci un salto, ve lo dice una che solo a leggere la locandina
non ci sarebbe mai andata…
Nessun commento:
Posta un commento