Devo
dire la verità, fino a prima di chiacchierarne con una collega davanti alla
macchinetta del caffè (sottovalutato luogo di scambio e condivisione di idee)
ignoravo totalmente l’esistenza del Naturismo, men che meno delle cosidette città
naturiste.
Si
tratta di aree, siti, spesso inseriti in meravigliosi luoghi turistici, perle
dai panorami paradisiaci e dall’atmosfera vacanziera, presso i quali durante
l’anno si rifugiano individui di tutte le età, tutti i generi e tutte le
inclinazioni sessuali.
La
zona naturista più grande d’Europa si trova in Francia, a 200 Km da Marsiglia,
si chiama Cap d’Adge.
Per tutto l’inverno il paese e’ quasi deserto, mentre in estate, grazie
al basso costo delle vacanze e alla bianca sabbia, pullula di persone.
Lo
trovi facilmente perchè sulla strada sono disseminati parecchi cartelli gialli
con la scritta “Naturisme”, li segui e in un batter d’occhio ti ritrovi alle
porte di questi enormi villaggi a far la fila ad una sorta di botteghino,
perchè l’ingresso non è omaggio.
Il
villaggio ha tutti i servizi, le facilities di una qualsiasi località di
discreta grandezza: condomini, parcheggi, supermercati, negozi, cinema, teatri,
banche, poste, palestre, piscine, ristoranti, insomma tutto quello che potete
trovare nella vostra cittadina, quella in cui vivete o quella più grande
immediatamente vicina.
La vita e’ quella di ogni giorno: la gente cammina, guida, parla, fa la
spesa, telefona, si reca al bar o in pizzeria.
Qual è la particolarità?
Sono tutti ignudi! Ve lo immaginate il nonno di turno che porta a
passeggio i nipotini (eh già, perchè non ve l’ho detto che ci vanno famiglie
con bimbi al seguito?) totalmente nudo? E la sciura con le borse della spesa
appena uscita dal supermercato totally naked? A proposito ma anche le
cassiere/i, gli sportellisti delle banche e le commesse/i sono nudi? Boh..
Non
ho citato una delle aree più importanti di questo luogo, motivo e meta
principale di mobilitazione estiva di molti turisti, le spiagge.
Sabbie
bianche strapopolate da soggetti disadorni. E, a quanto pare, alcune parti di
questi lidi sono specificamente dedicate a particolari attività, tra le quali,
per esempio, lo scambio di coppia, totalmente all’aperto, visibile e
praticabile da chiunque con chiunque ne abbia voglia.
Esistono
nel mondo associazioni che sostengono, promuovono e tutelano la cultura del “Naturismo”
o del “Nudismo” che dir si voglia, perchè pare proprio che di cultura trattasi.
Si difende un’espressione del benessere specificamente legato alla pratica del
nudismo.
Non
so a voi dopo la lettura di questo post, ma a me, i racconti delle colleghe e
le successive ricerche sul web hanno incuriosito parecchio, dunque, vi anticipo
già che domani sarà argomento di conversazione in onda.
Aspetto
con molto piacere di sapere la vostra o di poter soddisfare altre vostre
curiosità.
Ci
sentiamo domani via FM.