mercoledì 27 marzo 2013

SOLO UN SALUTO


Sì, lo so, ho abbandonato per un po’ il blog…Non mi è sempre così agevole trovare uno spazio di puro relax da dedicare alla stesura di un post. E’ anche vero che nemmeno troppo tempo fa ho saputo che anche i più accreditati giornalisti spesso aprono il loro blog e non riescono a starci dietro. Se non ce la fanno loro…

Niente post dedicati, settoriali, da catalogare, da cui imparare…Solo un saluto.
Ora che ci penso non mi ero mai presa lo spazio di un post solo per un saluto. Si può?
Ma poi che ve lo chiedo a fare…questo è il mio blog e faccio quello che mi pare!
Un blog nato per condividere con voi i contenuti e gli argomenti delle mie ore on air che invece col tempo è diventato quasi un diario personale.
Stasera nel mio diario personale, alla pagina del 27 marzo 2013, oltre al saluto, voglio scrivere la parola “obiettivo”.
Etimologia. Obiettivo: che appartiene ad obietto.
Objectum, cosa posta davanti. OB: davanti, JACERE: porre, mettere.

Quando avete un momento di abbattimento, di demoralizzazione di sconforto non pensate semplicemente a qualcosa di bello come da sempre ci hanno voluto insegnare le nostre mamme e le nostre nonne, spinte da tenerezza e spirito protettivo.
Ponetevi un obiettivo.
Non voglio fare la Morelli della situazione, giuro. Non l’ho studiato nei libri di psicologia applicata e non l’ho nemmeno letto in una delle ricerche all’ultimo grido che sono utilissime a riempire gli spazi radiofonici.
Semplicemente lo penso e voglio condividerlo con chiunque s’imbatterà in questo post perché sono convinta che qualcuno leggendo queste righe potrà sentirsi confortato, coccolato o paradossalmente ascoltato.
Che sia la partecipazione a una gara, un esame all’università, una performance artistica o professionale, l’organizzazione di una sorpresa, la creazione di un opera. Quale che sia…l’importante è che ci sia.
Metterti davanti agli occhi quell’obiettivo ti aiuta e a distogliere la mente da quelle domande esistenziali inutili e soprattutto nocive.
Via la quotidianità improduttiva, via le paranoie da insuccesso, via le paturnie da ostacoli insormontabili, via soprattutto la foga da ricerca della felicità.

I 6 Km di Gamba d’Oro? L’ultimo vestito da confezionare? Il prossimo esame da sostenere? L’ennesima prova lavorativa da dover superare?
Coltivare ora per ora e giorno per giorno piccoli obiettivi.
Mi fermo qui, non posso, non voglio, né pretendo illuminarvi sui vantaggi di piazzarsi uno scopo davanti al naso e agire per raggiungerlo.
Le parole ad un certo punto si sprecano. Il bello e il vantaggio lo troverete e lo proverete da soli. E sarà sempre meglio, perché il movimento genera movimento. E il movimento non è solo positivo, è vitale perché si porta dietro novità, curiosità, creatività, capacità, forza, tenacia, determinazione.
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
Buon vento.




Nessun commento:

Posta un commento