mercoledì 30 gennaio 2013

LA FORZA DELLA CONDIVISIONE


Sono passati un po’ di giorni dall’ultimo post che ho scritto.
Nel frattempo è anche iniziata l’inedita esilarante avventura radiofonica con il “sior Paolo” e nonostante mi ero ripromessa di dedicare un post proprio alla nuova partenza, alla fine così non è stato. Mancanza di ispirazione? No, la verità è che certi momenti di esaltazione mi piace tenerli per me e crogiolarmi in un po’ di sano compiacimento.
Oggi però è accaduto qualcosa che mi ha fatto venire l’acquolina da post. Per tutto il giorno non vedevo l’ora che arrivasse questo momento.

Mi ritrovo ancora una volta a parlare di condivisione. E non perché sia il termine “facebookiano” del momento ma perché ogni volta, ogni occasione, ogni frangente di vita sociale (sociale, non mondana) mi ricorda quanto condividere sia bello, emozionante, d’arricchimento, di riempimento.

Devo dire che innanzitutto ho scoperto (anzi, prima di me qualcuno aveva già pensato a farmelo notare) di apprezzare le storie di vita. Pendo dalle labbra di chiunque mi offra un frammento di storia della sua vita, dei suoi ricordi.
La mia anima si nutre letteralmente dei racconti del passato delle persone che incontro.
Oggi è stato uno dei quei giorni in cui questo è accaduto.
Ero sul lavoro e avrei volentieri mollato tutto per stare a sentire ore e ore quella persona parlare.

Galeotto fu un modo di dire. Ha cominciato a raccontare della sua terra d’origine, della sua infanzia, dei suoi ricordi visivi, olfattivi, dei momenti che hanno segnato la sua esistenza. Ha rievocato emozioni che le hanno fatto venire gli occhi lucidi.
Ha ripensato a quegli anni in cui ha vissuto in un regime che noi conosciamo solo perché l’abbiamo letto sui libri di scuola (che presunzione!).
A 28 anni non mi vergogno di dire che mi sono resa conto dell’importanza di conoscere la storia di quel Paese solo dopo averne sentito parlare così. Solo dopo aver sentito una persona ricordare le situazioni, le condizioni a cui dava vita quel regime di governo.
Le stesse condizioni e le stesse situazioni saranno state impresse in chissà quanti libri didattici, ma il concetto è chissenefrega dei libri didattici.
Chissenefrega di quali capi di Stato si sono succeduti al governo, delle forme di amministrazione alternatesi negli anni in quel Paese.
Chissenefrega degli insediamenti, delle mosse politiche, dell’andamento economico, delle conferenze, dei patti, degli accordi.
Certo, sono tutte manovre poste in essere da uomini e che coinvolgono uomini ma sono fatti, date, ricorrenze.

La memoria di un Paese è un’altra cosa.
E’ l’immagine di una bimba che vede una torta gelato su una pagina di giornale e che sogna di mangiarne una uguale prima o poi.
E’ il ricordo di una madre che in regime di restrizione di beni farebbe carte false per far assaggiare ai suoi bimbi un’arancia dolce e succosa.

Questa è la forza della condivisione.
La storia di vita di una persona che ti arricchisce con il suo bagaglio. 
Sorprendentemente ti viene anche la voglia di tornarci sui libri di scuola, ma con una predisposizione, una curiosità, un interesse totalmente diversi.

Ultimamente finisco spesso i post con un augurio. Mai come questa volta ho desiderio di farvelo.
Auguro a tutti voi di poter conoscere persone che riescano a darvi queste sensazioni, che riescano ad arricchirvi con le loro confidenze. Vi auguro e mi auguro di continuare ad avere sete di storie di vita per mantenere viva la memoria. Solo ricordando si può comprendere.

La vita non è quella che si è vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla.” Gabriel Garcia Marquez



5 commenti:

  1. Bellissimo questo post, davvero molto interessante!!

    E condivido...!!!!

    Un abbraccio

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    1. Grazie mille! Pero me parece a mi o tu eres española?

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  2. Molto bella ed emozionante questa post!

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    1. Grazie veramente! Sono felice che condividiate le stesse emozioni!

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